martedì 1 settembre 2015

LIBERTÀ TRUFFA (di Piero Nicola)

La libertà è interna all'uomo, è principio del suo essere, dell'essere capace del bene e del male. Non esiste coercizione che possa sopprimerla. Però la coercizione può far danno e può giovare. Nessun consorzio civile fa a meno di leggi cogenti. D'altronde le leggi possono consentire l'illecito e renderlo obbligatorio.
  Dunque la libertà non è per niente un valore assoluto. Dirlo sembra scontato; sono tutti d'accordo. Resta il fatto che, in effetti, l'aspirazione alla libertà negli umani, decaduti a causa del peccato originale, li tenta con il grillo dell'amor proprio, della presunzione e con le basse voglie. Ne approfittano i demagoghi adulatori, che esaltano il prossimo facendogli intendere d'essere nato giusto ed uguale, padrone di sé e già ingannato dagli antichi preti, dai moralisti parrucconi, i quali hanno speculato sulla credulità per signoreggiare sul popolo.
  Così la malizia, coadiuvata dalla dubbia ignoranza, da una illusoria e corriva rivendicazione dei diritti e della giustizia, ha scalzato il Vero, occupandone il trono. In nome del libero disporre di se stessi spettante a ciascuno, si è instaurata la tirannia più mascherata e più funesta.
  Costretti dalla coerenza e dalla convenienza, i potenti con i loro satelliti sfamano il vizio della licenza (spacciata per diritto) ormai instillato nella gente, mediante licenze crescenti e nuove, come fa lo spacciatore con il drogato. Ma questo è un drogato inconsapevole, più o meno speranzoso, che si beve il beneficio del libero progresso, delle conquiste scientifiche (in mano ai guastatori), è un tossicomane che, costretto dalle architettate ristrettezze materiali e dalle pene conseguenti a un'esistenza viziata, vive e muore senza aver reagito.
  La parolona vaga, tutt'altra da quella sì cara a Dante, cioè distruttrice dei sacri vincoli e promettente meraviglie paradisiache (leggi: luciferine), venne usata fin dai tempi antichi. Dall'origine della società, la malizia dovette assumere anche la forma della seduzione liberale. Mosè ricorse a Dio per combattere l'insubordinazione, che appartiene all'abuso del libero arbitrio. Gli stati più solidi, quello romano, conobbero la minaccia delle divisioni civili. Menenio Agrippa ricorse all'apologo del corpo umano organizzato, per sedare i conati liberali della plebe, nondimeno invidiosa del nobile costume.
  Le rivoluzioni furono spesso libertarie. La pestifera Rivoluzione Francese levò l'insegna della sporca libertà, sorella della menzognera uguaglianza e della falsa fraternità. L'ipocrita filantropia massonica imperversò allo stesso modo facendo strage di anime deboli e indebolite. La libertà divenne un concetto equivoco, divenne oscena essendo legata all'arbitrio legalizzato, democraticamente riconosciuto a chiunque, di giudicare e decidere in merito alle leggi ed al governo.
  Verrebbe da domandarsi se l'orgiastica miseria delle masse, liberate dall'onore e dal freno che assicura la salute interiore, possa destare il disgusto e condurre a una fine. Dopo il divorzio, l'aborto, la pornografia, il libertinaggio, le varie pratiche contro natura, il matrimonio omosessuale, l'adozione del gender, il disfacimento della famiglia, le aberrazioni dell'animalismo, il viagra per uomini e per donne, le droghe liberalizzate, l'immigrazione selvaggia, dopo le effettive porte aperte ai fraudolenti, alle mafie grandi e piccole, e qualcos'altro ancora, che cosa resta da inventare? Avendo il Cielo permesso tanto castigo, quale ulteriore sprofondamento nella fogna, e quale Provvidenza?
  Tutto trascorre nel mondo, svolgendosi secondo le umane volontà e l'insondabile giustizia del Signore. Forse oscuri e pii sacrifici, sconosciuti meriti e impetrazioni, consentiranno il risollevarsi d'una moltitudine. Non è forse vero che ci sono state risparmiate diverse possibili catastrofi, p.e. la guerra atomica, e che, ultimamente, il terrorismo avrebbe qui già da tempo potuto mietere vittime, causare disastri? I kamikaze, i droni giocattolo adoperati come bombardieri, gli attentati batteriologici, i contagi, accidentali o voluti, di terribili morbi, ci sono stati risparmiati da una divina disposizione che ha paralizzato la libertà del nemico, e poco importa che esso abbia dichiarato guerra all'Italia.


Piero Nicola

Nessun commento:

Posta un commento