martedì 16 febbraio 2016

MENZOGNE DEL TEMPO DI GUERRA (di Piero Nicola)

  Alla faccia degli inguaribili ottimisti sul destino dell'umanità, per cui essa, nel tempo presente sarebbe migliore di quella del tempo passato, tra i governi Russo, Turco, Siriano, Americano, gli esponenti di riconosciute organizzazioni per la difesa dei diritti umani e il rappresentante di riconosciuti medici umanitari, ci sono degli orribili impostori, che mentono sull'uccisione di civili e di ricoverati in ospedali della Siria.
  Così dev'essere, perché i massacri sono avvenuti, ma i russi e il governo siriano, accusati di averli commessi, negano risolutamente la loro responsabilità, mentre gli accusatori la affermano con altrettanta energia. Se mai ci fosse tra questi ultimi qualcuno che ha denunciato il crimine per sbaglio, esso è tanto grave che una leggerezza (di certo partigiana) non sarebbe scusabile. Inoltre è ben difficile che in tre o quattro si sbaglino in buona fede intorno allo stesso accadimento. Allo stesso modo, chi sostiene di non aver lanciato missili e bombe dovrebbe essere sicuro di non averlo fatto, prima di negare e ritorcere le accuse.
  Per chi ancora non lo sapesse, le ragioni e i torti intorno al suddetto incidente possono costituire un pretesto per far scoppiare una guerra tra Russia e Turchia o tra Russia e Occidente.
  Da Il Giornale del 15 febbraio, veniamo a conoscenza che nella città siriana di Azar è stato colpito un ospedale di Medici senza frontiere. Il portavoce dei medici dichiara che i russi hanno deliberatamente attaccano la struttura sanitaria e condanna l'attacco con tutta la forza.
  Il fenomeno di semplici cittadini, ma anche di politici ed altri famosi privi dei requisiti per giudicare, i quali emettono sentenze di condanna è tipico di questo Bassissimo Impero, in cui, stando dalla parte del più forte e trovandosi nel suo campo, ci si può permettere il conformismo più ribaldo e indecente.
  Gli aerei russi avrebbero colpito anche una scuola, mentre quelli di Bashar Assad avrebbero bombardato una clinica. Lo sdegno proviene dall'Osservatorio siriano sui diritti umani, che risiede a Londra e riceve informazioni non attendibili, secondo il vice-ministro degli Esteri di Mosca Galitov. Questi, per l'appunto, nega ogni cosa. Altra volta, gli americani hanno lamentato i bombardamenti su civili siriani operati dall'alleato di Assad, e ora ne approfittano per rincarare la dose. Per non parlare delle esecrazioni già rivolte alle azioni belliche del Presidente siriano: massacratore del suo popolo.
  Un osservatore equanime si domanderebbe immediatamente che vantaggio avrebbero Putin e Assad di uccidere famiglie e ammalati. Ma il primo ministro turco Davutoglu dichiara, con spiegazioni giunte a noi alquanto oscure, che scopo del misfatto è stato quello di causare la chiusura del confine "umanitario" a nord di Aleppo e di costringere i paesi implicati nel conflitto locale a schierarsi con il regime siriano oppure con l'Isis, Daesh, stato islamico o califfato, che dir si voglia. Seguono altre accuse inerenti e specifiche. Mosca è alleata dei curdi di Turchia e di Siria ostili ad Ankara. Mosca continua a comportarsi come una organizzazione terroristica, che costringe la popolazione civile alla fuga. Se continua così, dice il premier Davutoglu in visita a Kiev, la risposta turca sarà estremamente decisa.
  Saranno i russi a provocare, o saranno i turchi, che stanno nella Nato?
  Che sia Putin è poco verosimile. Nella remota ipotesi che egli abbia interesse a un più vasto scontro armato, specie chi comincia, cerca di mettersi dalla parte della ragione e non perpetra stragi di gente inerme. Quanto al sostegno dato ai curdi nemici dell'Isis e nemici della Turchia, anche qui non si vede perché la Russia dovrebbe osteggiala senza un valido motivo. Se i turchi fanno affari con il califfato e lo combattono per modo di dire, alla Russia è bastato dichiararlo.
  Invece è per lo meno ambigua l'America, che giorni fa si è mostrata più conciliante con Putin per la comune lotta contro l'Isis, pur conservando le sue riserve e contrarietà, e il giorno dopo quest'ultimo incidente, accusa il Cremlino di sabotare gli accordi di Monaco per una tregua in Siria. Inoltre Barack Obama lascia che il turco, alleato della Nato, faccia il cane che abbaia e minaccia di mordere.


Piero Nicola

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