Alla
faccia degli inguaribili ottimisti sul destino dell'umanità, per cui essa, nel
tempo presente sarebbe migliore di quella del tempo passato, tra i governi Russo,
Turco, Siriano, Americano, gli esponenti di riconosciute organizzazioni per la
difesa dei diritti umani e il rappresentante di riconosciuti medici umanitari,
ci sono degli orribili impostori, che mentono sull'uccisione di civili e di ricoverati
in ospedali della Siria.
Così
dev'essere, perché i massacri sono avvenuti, ma i russi e il governo siriano,
accusati di averli commessi, negano risolutamente la loro responsabilità,
mentre gli accusatori la affermano con altrettanta energia. Se mai ci fosse tra
questi ultimi qualcuno che ha denunciato il crimine per sbaglio, esso è tanto
grave che una leggerezza (di certo partigiana) non sarebbe scusabile. Inoltre è
ben difficile che in tre o quattro si sbaglino in buona fede intorno allo
stesso accadimento. Allo stesso modo, chi sostiene di non aver lanciato missili
e bombe dovrebbe essere sicuro di non averlo fatto, prima di negare e ritorcere
le accuse.
Per chi
ancora non lo sapesse, le ragioni e i torti intorno al suddetto incidente
possono costituire un pretesto per far scoppiare una guerra tra Russia e
Turchia o tra Russia e Occidente.
Da Il Giornale del 15 febbraio, veniamo a
conoscenza che nella città siriana di Azar è stato colpito un ospedale di Medici senza frontiere. Il portavoce dei
medici dichiara che i russi hanno deliberatamente attaccano la struttura sanitaria
e condanna l'attacco con tutta la forza.
Il
fenomeno di semplici cittadini, ma anche di politici ed altri famosi privi dei
requisiti per giudicare, i quali emettono sentenze di condanna è tipico di
questo Bassissimo Impero, in cui, stando dalla parte del più forte e trovandosi
nel suo campo, ci si può permettere il conformismo più ribaldo e indecente.
Gli
aerei russi avrebbero colpito anche una scuola, mentre quelli di Bashar Assad
avrebbero bombardato una clinica. Lo sdegno proviene dall'Osservatorio siriano
sui diritti umani, che risiede a Londra e riceve informazioni non attendibili,
secondo il vice-ministro degli Esteri di Mosca Galitov. Questi, per l'appunto,
nega ogni cosa. Altra volta, gli americani hanno lamentato i bombardamenti su
civili siriani operati dall'alleato di Assad, e ora ne approfittano per
rincarare la dose. Per non parlare delle esecrazioni già rivolte alle azioni
belliche del Presidente siriano: massacratore
del suo popolo.
Un
osservatore equanime si domanderebbe immediatamente che vantaggio avrebbero
Putin e Assad di uccidere famiglie e ammalati. Ma il primo ministro turco Davutoglu
dichiara, con spiegazioni giunte a noi alquanto oscure, che scopo del misfatto
è stato quello di causare la chiusura del confine "umanitario" a nord
di Aleppo e di costringere i paesi implicati nel conflitto locale a schierarsi
con il regime siriano oppure con l'Isis, Daesh, stato islamico o califfato, che
dir si voglia. Seguono altre accuse inerenti e specifiche. Mosca è alleata dei
curdi di Turchia e di Siria ostili ad Ankara. Mosca continua a comportarsi come
una organizzazione terroristica, che costringe la popolazione civile alla fuga.
Se continua così, dice il premier Davutoglu in visita a Kiev, la risposta turca
sarà estremamente decisa.
Saranno
i russi a provocare, o saranno i turchi, che stanno nella Nato?
Che sia
Putin è poco verosimile. Nella remota ipotesi che egli abbia interesse a un più
vasto scontro armato, specie chi comincia, cerca di mettersi dalla parte della
ragione e non perpetra stragi di gente inerme. Quanto al sostegno dato ai curdi
nemici dell'Isis e nemici della Turchia, anche qui non si vede perché la Russia
dovrebbe osteggiala senza un valido motivo. Se i turchi fanno affari con il
califfato e lo combattono per modo di dire, alla Russia è bastato dichiararlo.
Invece è
per lo meno ambigua l'America, che giorni fa si è mostrata più conciliante con
Putin per la comune lotta contro l'Isis, pur conservando le sue riserve e
contrarietà, e il giorno dopo quest'ultimo incidente, accusa il Cremlino di sabotare
gli accordi di Monaco per una tregua in Siria. Inoltre Barack Obama lascia che
il turco, alleato della Nato, faccia il cane che abbaia e minaccia di mordere.
Piero Nicola
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