Berlusconi
ieri ancora ad urne chiuse, commentando gli eventuali scenari che il referendum
greco potrebbe causare, si è energicamente espresso contro l’eventuale uscita
dela Grecia dall’Eurozona. Ha inanellato tutta una serie di florilegi e di
banalità concernenti i motivi per cui la nazione balcanica ha quasi il “dovere”
di restare in Europa.
Essa,
ha detto, è la culla della nostra civiltà, delle arti, della filosofia e del
diritto.
Ovviamente
nemmeno un accenno a quello che i Greci fecero per salvare la loro civiltà da
quella persiana che tanto barbara poi non era: questo poteva suscitare paragoni
pericolosi e sconvenienti, quindi meglio tacere.
Sul
tema del diritto mi permetto di avere qualche dubbio: chi ha dato al mondo il
fondamento del medesimo che ancora permea le nazioni civili furono i Romani che
con il loro pragmatismo e la loro capacità di sintesi riuscirono a regolare ed informare la società con un
profondissimo senso di giustizia.
Ma
dove l’ex Presidente del Consiglio sfiora quasi il ridicolo e diventa
lapalissiano è quando così si esprime: “Se la Grecia si lancia verso l’uscita
dall’Euro sarebbe un disastro: così si comprometterebbe il processo dell’Europa
unita. Sarebbe uno stop al sogno dei Padri fondatori Adenauer, De Gasperi,
Schuman, Passerebbe il concetto che dall’Europa si entra e si esce.”
Verrebbe
da dirsi: e chi se ne frega del sogno tradito di questi Padri Fondatori e dove
sta scritto che dall’Europa una volta entrati non si possa più uscire, quasi
che fossimo alla presenza di un dogma, o chiusi dentro una prigione dalla quale
non si può evadere in quanto perfetta creata da menti “illuminate” quindi
bellissima, come le tasse di Padoa Schippa!!
O
forse il sistema mentale americano che impregna tutta la filosofia di vita di
Berlusconi, prende per Vangelo le parole di un altro Padre Fondatore George
Washington che disse: “ Un giorno seguendo l’esempio degli Stati Uniti
d’America nasceranno gli Stati Uniti d’Europa.” Del resto il Primo presidente
americano la sapeva lunga sui piani che la Massoneria aveva preparato sul
futuro del mondo, in quanto ne faceva parte ed esibiva il suo grembiulino ad
ogni occasione ufficilale.
L’ignoranza,
o la malafede di questo coreografico personaggio, re dei media, sconcertano
sempre di più, ci fanno restare basiti.
Tutto
quello che sta dicendo e facendo è una serie di affermazioni e di progetti
volti in maniera smaccata a rifarsi una verginità davanti a quei “potentati”
che lo portarono alle dimissioni ed a consegnare l’Italia in mano agli “europidi”
più ottusi e compromessi, ma di sicura e limpida fede. Quando era il momento
aveva la possibilità di rovesciare il banchetto minacciare di uscire dalla UE o
farlo davvero facendo ricorso al popolo che forse avrebbe avuto un sussulto di
dignità ed una resipiscenza di coscienza nazionale, collettiva ed individuale.
Tutte
queste affermazioni sono dirette a blandire (per non dire cose oscene ed
offensive) il PPE, ma in ultima analisi a tener buoni quegli ambienti dell’Alta
Finanza che forse hanno messo gli occhi sul suo impero mediatico e che lo
vogliono se non proprio gratis, quanto meno al prezzo più basso possibile. La
sua è una difesa strenua del “suo particolare”
Presidente
Berlusconi non si faccia illusioni: se De Benedetti non è, per uno sgarro
arrogante fatto nei confronti della SGB, non è riuscito a salvare niente del
suo vasto e solido impero, si figuri se riuscirà a farlo lei che per trovare un
socio per il Milan deve andarselo a cercare tra le risaie cinesi o tailandesi!
Quanto
ai Padri Fondatori la sua cattiva memoria, o peggio la sua ignoranza o malafede
le fanno omettere di dire che sono ben altri: uno su tutti il conte Richard
Richard Coudenhove Kalergi:
Un
uomo “singolare” a cominciare dalla serie di nazionalità che possedeva:
austriaca, cecoslovacca, giapponese e da ultima francese.
Figlio di un diplomatici austro ungarico
e di una principessa giapponese discendente di samurai, nel 1923 scrive il
libro Paneuropa in cui codifica i concetti del nuovo stato sovranazionale del
continente. La parola, come moltissime delle sue idee, gliela suggerisce un
altro Padre Fondatore di questa Europa dei banksters, Jan Amos Komenski detto
Comenius che appunto divideva il mondo in cinque grandi aggregati
sovranazionali che sarebbero stati la base che avrebbero dato vita al Governo
Mondiale. All’organizzazione all’inizio aderiscono personalità del calibro di Aristide
Briand. Albert Einstein, Thomas
Mann e Sigmund Freud.
Quello che sconcerta di più è come ad un
tipo di organizzazione sfacciatamente massonica possa aver aderito Otto di
Asburgo erede al trono del glorioso Sacro Romano Impero germanico.
Il messaggio di questa nuova Europa
massonica fu recepito anche, da tra le due guerre, da un buon numero di
personalità come Konrad Adenauer, Robert
Schuman, Alcide De Gasperi e Winston
Churchill: appunto quei Padri Fondatori da non tradire: verrebbe da
fargli un pernacchio!.
E’ sempre Kalergi che ad esempio sceglie
l'Inno alla gioia di Friedrich von Schiller su musica della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven come inno nazionale della
nuova casa europea.
Già nel 1923
concepì di riunire il carbone tedesco
e il minerale francese sotto un'unica autorità, progetto che
si concretizzerà nel 1950 sotto il nome di Comunità europea del carbone e dell'acciaio,
cosa che fu realizzata da Jean Monnet alla metà degli anni cinquanta e ponendo
le basi dell’espropriazione delle ricchezze delle nazioni del vecchio
continente.
Nel 1950 viene insignito del premio Carlo
Magno.
Nessuno, nelle sue biografie, accenna
minimamente alla sua opera di “consigliori” del generale De Gaulle al quale
suggeriva le mosse strategiche di politica estera ed interna. Celebri i suoi
elzeviri, anonimi, naturalmente, puntualmente pubblicati dal Figaro che erano
dei veri e propri ordini di servizio per le Cancellerie e le Alte Logge
europee.
Presidente Berlusconi sveglia!! Questi
sono i veri Padri Fondatori di questa Europa dei banksters e delle
panzerdivisionen, che forse, come nella nemesi storica, sono state per ora
dalla dignità greca alle Termopili!
Luciano Garofoli
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