martedì 7 luglio 2015

I Padri fondatori (di Luciano Garofoli)

Berlusconi ieri ancora ad urne chiuse, commentando gli eventuali scenari che il referendum greco potrebbe causare, si è energicamente espresso contro l’eventuale uscita dela Grecia dall’Eurozona. Ha inanellato tutta una serie di florilegi e di banalità concernenti i motivi per cui la nazione balcanica ha quasi il “dovere” di restare in Europa.
Essa, ha detto, è la culla della nostra civiltà, delle arti, della filosofia e del diritto.
Ovviamente nemmeno un accenno a quello che i Greci fecero per salvare la loro civiltà da quella persiana che tanto barbara poi non era: questo poteva suscitare paragoni pericolosi e sconvenienti, quindi meglio tacere.
Sul tema del diritto mi permetto di avere qualche dubbio: chi ha dato al mondo il fondamento del medesimo che ancora permea le nazioni civili furono i Romani che con il loro pragmatismo e la loro capacità di sintesi riuscirono  a regolare ed informare la società con un profondissimo senso di giustizia.
Ma dove l’ex Presidente del Consiglio sfiora quasi il ridicolo e diventa lapalissiano è quando così si esprime: “Se la Grecia si lancia verso l’uscita dall’Euro sarebbe un disastro: così si comprometterebbe il processo dell’Europa unita. Sarebbe uno stop al sogno dei Padri fondatori Adenauer, De Gasperi, Schuman, Passerebbe il concetto che dall’Europa si entra e si esce.”
Verrebbe da dirsi: e chi se ne frega del sogno tradito di questi Padri Fondatori e dove sta scritto che dall’Europa una volta entrati non si possa più uscire, quasi che fossimo alla presenza di un dogma, o chiusi dentro una prigione dalla quale non si può evadere in quanto perfetta creata da menti “illuminate” quindi bellissima, come le tasse di Padoa Schippa!!
O forse il sistema mentale americano che impregna tutta la filosofia di vita di Berlusconi, prende per Vangelo le parole di un altro Padre Fondatore George Washington che disse: “ Un giorno seguendo l’esempio degli Stati Uniti d’America nasceranno gli Stati Uniti d’Europa.” Del resto il Primo presidente americano la sapeva lunga sui piani che la Massoneria aveva preparato sul futuro del mondo, in quanto ne faceva parte ed esibiva il suo grembiulino ad ogni occasione ufficilale.
L’ignoranza, o la malafede di questo coreografico personaggio, re dei media, sconcertano sempre di più, ci fanno restare basiti.
Tutto quello che sta dicendo e facendo è una serie di affermazioni e di progetti volti in maniera smaccata a rifarsi una verginità davanti a quei “potentati” che lo portarono alle dimissioni ed a consegnare l’Italia in mano agli “europidi” più ottusi e compromessi, ma di sicura e limpida fede. Quando era il momento aveva la possibilità di rovesciare il banchetto minacciare di uscire dalla UE o farlo davvero facendo ricorso al popolo che forse avrebbe avuto un sussulto di dignità ed una resipiscenza di coscienza nazionale, collettiva ed individuale.
Tutte queste affermazioni sono dirette a blandire (per non dire cose oscene ed offensive) il PPE, ma in ultima analisi a tener buoni quegli ambienti dell’Alta Finanza che forse hanno messo gli occhi sul suo impero mediatico e che lo vogliono se non proprio gratis, quanto meno al prezzo più basso possibile. La sua è una difesa strenua del “suo particolare”
Presidente Berlusconi non si faccia illusioni: se De Benedetti non è, per uno sgarro arrogante fatto nei confronti della SGB, non è riuscito a salvare niente del suo vasto e solido impero, si figuri se riuscirà a farlo lei che per trovare un socio per il Milan deve andarselo a cercare tra le risaie cinesi o tailandesi!
Quanto ai Padri Fondatori la sua cattiva memoria, o peggio la sua ignoranza o malafede le fanno omettere di dire che sono ben altri: uno su tutti il conte Richard Richard Coudenhove Kalergi:
Un uomo “singolare” a cominciare dalla serie di nazionalità che possedeva: austriaca, cecoslovacca, giapponese e da ultima francese.
Figlio di un diplomatici austro ungarico e di una principessa giapponese discendente di samurai, nel 1923 scrive il libro Paneuropa in cui codifica i concetti del nuovo stato sovranazionale del continente. La parola, come moltissime delle sue idee, gliela suggerisce un altro Padre Fondatore di questa Europa dei banksters, Jan Amos Komenski detto Comenius che appunto divideva il mondo in cinque grandi aggregati sovranazionali che sarebbero stati la base che avrebbero dato vita al Governo Mondiale. All’organizzazione all’inizio aderiscono personalità del calibro di Aristide Briand. Albert Einstein, Thomas Mann e Sigmund Freud.
Quello che sconcerta di più è come ad un tipo di organizzazione sfacciatamente massonica possa aver aderito Otto di Asburgo erede al trono del glorioso Sacro Romano Impero germanico.
Il messaggio di questa nuova Europa massonica fu recepito anche, da tra le due guerre, da un buon numero di personalità come Konrad Adenauer, Robert Schuman, Alcide De Gasperi e Winston Churchill: appunto quei Padri Fondatori da non tradire: verrebbe da fargli un pernacchio!.
E’ sempre Kalergi che ad esempio sceglie l'Inno alla gioia di Friedrich von Schiller su musica della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven come inno nazionale della nuova casa europea.
Già nel 1923 concepì di riunire il carbone tedesco e il minerale francese sotto un'unica autorità, progetto che si concretizzerà nel 1950 sotto il nome di Comunità europea del carbone e dell'acciaio, cosa che fu realizzata da Jean Monnet alla metà degli anni cinquanta e ponendo le basi dell’espropriazione delle ricchezze delle nazioni del vecchio continente.
Nel 1950 viene insignito del premio Carlo Magno.
Nessuno, nelle sue biografie, accenna minimamente alla sua opera di “consigliori” del generale De Gaulle al quale suggeriva le mosse strategiche di politica estera ed interna. Celebri i suoi elzeviri, anonimi, naturalmente, puntualmente pubblicati dal Figaro che erano dei veri e propri ordini di servizio per le Cancellerie e le Alte Logge europee.
Presidente Berlusconi sveglia!! Questi sono i veri Padri Fondatori di questa Europa dei banksters e delle panzerdivisionen, che forse, come nella nemesi storica, sono state per ora dalla dignità greca alle Termopili!


Luciano Garofoli 

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