Un compianto buontempone sosteneva che, nel
Medioevo, il conflitto strutturale tra papato e impero non degenerava ma
produceva frutti odorosi e appetitosi, grazie alla presenza
equilibratrice/pacificatrice ora di un papa buono ora di un buon imperatore. Il
papa buono neutralizzava l'eventuale imperatore cattivo e l'imperatore buono
neutralizzava l'eventuale papa cattivo.
Il
dialettico buontempone aggiungeva tuttavia che la contemporanea presenza di un
papa cattivo e di un cattivo imperatore produceva cavoli amari per i
sudditi dei due poteri.
Una
tale sciagurata coincidenza dialettica è risparmiata alla repubblica
italiana, felicemente nata dalla Resistenza e saggiamente declericalizzata dal
Concilio ecumenico Vaticano II.
Nella
saettante luce del Concilio per antonomasia, l'estrema bontà del piamente
regnante Bergoglio è testimoniata dal consenso delle folle radunate in piazza
San Pietro per ascoltare e applaudire devotamente le luminose battute
pronunciate dal buonissimo oratore.
Dal suo
canto il presidente ecumenico, l'inflessibile progressista di scuola
dossettiana e morotea, Sergio Mattarella, serioso cavaliere di gran Croce e
Membro dell'ordine piano, testimonia la sua rovente passione ecumenica
recandosi in visita (lo segnala il quotidiano Il Fatto) a una
associazione di trasparente stampo massonico.
Il
maligno Jean Paul Sartre, nella trilogia Le chemin de la liberté, sosteneva
sarcasticamente che i massoni si radunano nei vespasiani. Un pensiero
birichino, quello di Sartre, che proietta (a posteriori) l'umida ombra di
Vespasiano sulle leggi civili approvate dai parlamenti al servizio della
trionfante, progressiva libertà sessuale
e transessuale.
Il
Presidente ecumenico, l'ottimo Mattarella, smentisce finalmente il cattivo
filosofo esistenzialista dimostrando che le associazioni para-massoniche hanno
sedi edificanti e frequentabili da uomini d'onore e rispetto quale è Lui.
Quasi
superando il buontempone di cui sopra, Mattarella ha intanto risolto
felicemente la dialettica che opponeva la memoria buona alla memoria cattiva
degli italiani in guerra tra il 1943 e il 1945: solo l'Italia alleata con i
vincitori era buona e giusta, i nomi dei vinti sono pertanto scritti nella
parte cattiva e infame della lavagna,
detta appunto tableau noir.
Il
Mattarella-pensiero liquida le colpevoli nostalgie dei vinti e apre una strada
nuova alla storia d'Italia, un percorso in cui si ode l'eco della sentenza di
Curzio Malaparte: la seconda guerra
mondiale è stata vinta dagli omosessuali americani. A beneficio degli omosessuali italiani,
perseguitati dalla dittatura nera.
Infine:
la democrazia sei tu, chi può darti di più?
Piero Vassallo
Sembra paradossale che si sia tornati indietro grazie a un democristiano, mentre un Violante aveva usato parole apprezzabili verso chi aveva scelto di combattere dalla parte sbagliata.
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