... e sordidi inganni
onusiani nel conteggio dei veri disperati
Getterò il terrore nel
cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo. ... Non siete certo voi che
li avete uccisi è Allah che li ha uccisi. Quando incontrerete gli infedeli
uccideteli con grande spargimento di sangue. Progetti ed esortazioni del Corano.
Una ignoranza indotta dai mezzi di
comunicazione sociale e due desolanti abbagli agitano il buon cuore degli
italiani: la disinformazione sulla ferocia predicata, promossa e attuata
sistematicamente dai fedeli dalla falsa e sanguinaria religione maomettana;
l'ingenuo buonismo/ecumenismo di papa Bergoglio benedicente l'immigrazione selvaggia
a Lampedusa e la lacrimosa/fumosa nenia dei progressisti, apologeti
dell'immigrazione dei poveri nella perfetta, strepitosa ignoranza della
percentuale di veri esuli e perseguitati (1%) in mezzo all'ingente numero dei
potenziali invasori e assassini islamici.
Perché l'Europa delle nazioni spiritualmente
moribonde, incoraggia e favorisce l'invasione islamica? Perché desidera il
sonno della ragione italiana? Perché incoraggia l'aggressione alla Chiesa di
Roma?
Possiamo anzi dobbiamo riconoscere che, soggiacente
al fastidioso e irresponsabile
chiacchiericcio umanitario dei politicanti occidentali, si
agitano l'albagia e la vana potenza, che
sono strettamente associate all'invidia per lo splendore civile e spirituale,
che ha nobilitato i millenni della nostra storia.
Il rapporto tra l'umile Italia e le nazione
dell'Europa potente si è sempre risolto nell'incremento della barbarie dei
conquistatori , scesi nella penisola per tentare di rapire il segreto del più
alto vivere civile. E risaliti nelle loro terre con la barbarie incrementa e
rafforzata dalla invidiosa coscienza
della strutturale inferiorità della loro cultura.
L'umiliante vicenda del tristo Lutero,
prepadre delle sciagure moderne e ultimamente oggetto del delirio ecumenico
scatenato da Vaticano II intorno alla nevrastenia dell'eretico, disceso a Roma
per conoscere e assimilare la civiltà, dimostra lo scandalo e l'invidia che la
superiore vita italiana destava nella mente di un barbaro di Germania.
Mussolini è stato debellato ed esposto al
ludibrio, ma le sue parole - quando i barbari di Germania non conoscevano la
scrittura in Italia si leggevano le opere di Cicerone e di Cesare -
disturbano e feriscono tuttora l'orgoglio - la spocchia - della teutonica cancelliera - monumento al
triste eccesso della dirompente carne - e destano l'albagia dei suoi goffi
colleghi di Francia e Inghilterra.
La religione degli italiani, la tradizione
italiana, la letteratura italiana, l'arte italiana, il perfetto paesaggio
italiano, le stupende città italiane, l'eleganza degli italiani, il buon vivere
degli italiani sono le taciute cause di una invidia divorante e insaziabile.
Le potenze occidentali, accecate dall'utopia
demenziale e dal razzismo capovolto nel falso ecumenismo, vogliono che la
civiltà italiana sia inquinata e avvelenata dall'invasione degli islamici,
refrattari e nemici alla nostra religione e della nostra cultura. Esigono il
ritorno in Italia degli invasori maomettani, che furono cacciati a prezzo di
guerre sanguinose.
Resistere alla strisciante invasione islamica
significa resistere alle allucinazioni pseudo-umanitarie e pseudo-ecumeniche
che sono emanate dall'albagia e dai sussulti cadaverici dei predicatori
illuminati dai lumi al lumicino.
r
Maometto
e i maomettani sono maestri di menzogna e di violenza. Lo dimostra Magdi
Cristiano Allam nel commento al Corano (Biblioteca delle libertà, Milano 2015):
"Quando il 10 maggio 1994,
in un sermone pronunciato in una mosche a di
Johannesburg, l'allora presidente palestinese Yasser Arafat disse, a proposito
dell'accordo di pace sottoscritto con il premier israeliano Yitzhak Rabin il 13
settembre 1993; 'questo accordo non rappresenta per me più dell'accordo
concluso dal nostro Profeta Maometto con i Quaraishiti '.
L'accordo
con i Quaraishiti fu sottoscritto da
Maometto, che covava l'intenzione disonesta di tradirlo e usarlo a vantaggio della propria setta.
La
dichiarazione di Arafat illumina l'angolo oscuro e perverso della mentalità
islamica, che contempla la tregua con il nemico teologico, non la pace.
Il tranquillo comportamento degli
islamici non è altro che l'espediente di una tregua provvisoria, concepita
quale preparazione alla guerra santa e alla strage dei nemici (attualmente già
in atto contro i cristiani residenti in Medio
Oriente).
Le genti islamiche che sbarcano in Italia in
veste di supplici hanno una gigantesca volpe sotto l'ascella e tuttavia
riescono a trarre in inganno il lacrimoso pensiero dei buonisti e dei
progressisti.
La speranza in un risveglio della coscienza
dei politicanti italiani e di quella del clero progressista sono purtroppo
fioche. La finta pietà mastica foglie di coca mentre il ruvido masochismo degli
internazionalisti dilaga senza incontrare ostacoli. L'unica arma in mano ai
cristiani è la coroncina del Santo Rosario.
Piero Vassallo
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