domenica 19 luglio 2015

La pastorale ecologica quale prassi svincolata dal dogma

"Ciò che oggi la Chiesa deve superare per sopravvivere è il vortice di ambiguità in cui è stata trascinata dagli anni Sessanta." Enrico Maria Radaelli

 Gestita dai poteri attivi nel tenebroso sottosuolo abitato dagli  iniziati, l'officina liberale produce e spaccia il lugubre umanesimo postmoderno, una ideologia ultima, che confonde e stordisce il clero e il laicato post-conciliari, persuadendoli a prestar fede alla allarmante miscela di catastrofiche previsioni e di eco-calunnie contro la vita umana e contro l'onestà delle unioni matrimoniali.
 In perfetta sintonia con il lavoro profondo dei mistificatori superiori, i giornalisti di quadro rovesciano sui disarmati lettori proclami catastrofici, che incoraggiano le unioni irregolari ed applaudono la  politicamente corretta sterilità.
 La perfetta incredibilità e illogicità dell'eco-pensiero, diffuso dagli squillanti promotori della contraccezione e dell'aborto, si rivela tuttavia al qualunque osservatore capace di rammentare l'origine del terrorismo a monte, ossia l'allarme gridato a squarciagola da Robert Malthus (1766-1834) quando la popolazione mondiale era inferiore agli ottocento milioni di unità, poco più di un decimo di  quella attuale.
 L'assenza di rigore scientifico nelle tesi malthusiane si manifesta al lettore che  consideri il fondamento del gridato allarme nella valutazione infondata e quasi terroristica dell'insufficiente crescita delle risorse alimentari  
 Purtroppo la macchina che diffonde l'ideologia denatalista oggi  (come nel XIX secolo) è nutrita  dalla chiacchiera di politicanti servili e lubrificata dal denaro di usurai necrofili, abbacinati credenti nelle fumettistiche profezie formulate da pseudo-scienziati intorno alla minaccia di eco-catastrofi causate dallo sviluppo demografico. 
 Gridate da araldi illuminati dall'ateologia francofortese e dalla squillante sodomia californiana, le leggende crepuscolari intorno alla bomba demografica suscitano allarmi ingiustificati e roventi trepidazioni nei settori della Chiesa cattolica sferzati dal vento del concilio, aree in cui vescovi stupefatti dagli strilloni attivi al soldo delle logge e dei poteri forti, credono che il futuro del genere umano sia minacciato dalla irresponsabilità di coniugi fecondi come conigli.
 I timori e le inquietudini clericali, denunciate e ridicolizzate da Antonio Socci, frenano la sacra missione della Chiesa cattolica, che contempla la strenua resistenza ai nemici della vita umana e ai cadaverici calunniatori del suo provvidente Creatore.
 Opportunamente l'attuale caposcuola dei filosofi cattolici, mons. Antonio Livi, propone una raccolta di saggi che forniscono "i criteri di sicuro discernimento teologico, che possono rimediare al grave disorientamento provocato dalla discussione sui temi all'ordine del giorno nel Sinodo sulla famiglia" [1]
 Don Stefano Carusi, autore di un puntuale intervento sulle velenose alterazioni, seminate dai teologi progressisti intorno al concetto di misericordia, dimostra che "una larga parte del mondo cattolico aggredito dai fermenti del protestantesimo liberale, del modernismo e del relativismo mondano, sembra anch'esso aver smarrito le corrette nozioni di grazia, stato di grazia, grazia santificante" [2].
 Risultato di un tale velenoso delirio teologico sono le avventurose tesi dei cardinali Walter Kasper e Reinhard Marx, nelle quali l'emergente teologo Carusi vede l'influsso devastante del luteranesimo. Livi, pur assegnando alle tesi di Carusi il carattere limitativo della dottrina privata, non esclude il sospetto che i cardinali tedeschi progettino "mutamenti sostanziali e quindi, all'atto pratico, di diretta negazione della verità che Dio ha rivelato e la Chiesa custodisce fedelmente e interpreta infallibilmente."
 Nutrimento e alibi dell'eresia nascosta (a tempo debito denunciata dall'inascoltato cardinale Alfredo Ottaviani) dunque è l'immaginario pericolo demografico, oggetto del grido d'allarme in salita dal sottosuolo della ragione oscurata dall'ateismo e dall'eco-ideologia.
 La linea di difesa della fede cattolica coincide pertanto con la linea di difesa del sacro diritto di nascere, procreare e dominare la terra, diritto stabilito dal Creatore: "Dio creò gli uomini secondo la sua somiglianza ... e disse loro siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra e soggiogatela" (Gen., I, 28).  

Piero Vassallo




[1]             Cfr. Antonio Livi. Discussione sulla pastorale della famiglia, in Aa. vv., Antonio Livi, Enrico Maria Radaelli, Stefano Carusi, Dogma e pastorale, Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2015, pag. 7
[2]             Cfr. Stefano Carusi, La tesi di Walter Kasper sulla misericordia si ricollega più all'eresia luterana che al dogma cattolico", in Aa. vv., Dogma e pastorale, op. cit., pag.181.

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