giovedì 9 luglio 2015

IL VICOLO CIECO (di Piero Nicola)

La tragedia sta nella loro convinzione. Ma anche se stesse nel conformismo interessato, cambierebbe poco. Parlo dei giornalisti che, coi loro articoli, foggiano assai la pubblica opinione.
  La Cina darebbe segni di debolezza economico-finanziaria, e la penna saputa d'un quotidiano di destra ne prende lo spunto per commiserare gli uccelli del malaugurio e i moralisti da dozzina antiamericani, i quali diagnosticavano il declino degli USA e davano per certo il sorpasso cinese in campo planetario.
  Ovviamente, l'intelligentone appartiene al grande mondo acculturato o diversamente asino abitante nell'enorme ghetto di Mammona. Per loro, la vita civile è determinata dalla condizione economica; cultura e civiltà sono quelle borghesi, cioè del vento edonistico che tira. Per loro, spiritualità e morale stanno nella sfera privata, cioè orientate dal vento che tira.
  Queste talpe libertarie, appiccicate ai diritti umani più mascalzoni, di cui apprezzano un ordine che pare assorbire i disordini, e che carezzano una pace sociale della fetida qualità predicata da Bergoglio, questi che inforcano occhiali rosa di effeminati, misurano tutto col metro della crescita, del pil, e s'indignano e sputano fiele, se mai l'Uomo li riprende mostrando loro la bassezza franante della via imboccata, il vicolo malfamato in cui procede da un pezzo la vasta umanità.
  Essi argomentano che le bolle finanziarie devono scoppiare ciclicamente, le americane come le altre, ma l'America resta il paese più forte (vedi un elenco di gigantesche società, come Apple e Google), più dotato di tecnologie e di armamenti. E sentenziano, nella loro colpevole ignoranza storica, che la dottrina socio-politica statunitense si è dimostrata la migliore, l'insostituibile. Amen.
  Bergoglio ha ricevuto da un presidente sudamericano un crocifisso (credo preferibile usare la c minuscola) il cui legno è composto d'una falce e d'un martello incrociati. È ancora questo comunismo l'antagonista del capitalismo plutocratico? Per fortuna c'è dell'altro.
  Salvini, la figlia Le Pen, la Meloni, Grillo, Podemos e compagnia bella, puntano l'indice contro la finanza corsara, padrona dei mari attraverso i suoi capitani guerci, travestiti da sentinelle del benessere e della giustizia, ma i capetti, che danno a vedere d'aver mangiato la foglia europea e raccolgono consensi, non dispongono di vigoria personale, né di base adamantina da cui sparare le loro  modeste ogive.
  La Russia, l'India, il Brasile hanno tenuto una riunione. Se daranno vita a un'alleanza efficiente tanto da rompere il mondialismo occidentale non si sa. Nell'alleanza finanziaria asiatica, il Paese a stelle e strisce si è rifiutato di entrare. Sarà per sabotarla che si è fatta esplodere la bolla cinese, provocando il crollo della borsa gialla? La precedente pompata di quei titoli azionari non sarà stata artefatta? In ogni caso, la speculazione deve averci lavorato come al solito lavora.
   Il commentatore e, quindi il giornale che lo ospita, non si curano dei colpi di mano borsistici e del pericolo che rappresentano. Il governo di Pechino ha immediatamente preso misure drastiche e minacciose, cui hanno fatto seguito le risalite degli indici ai livelli di prima. Botta e risposta. Però i bene informati ci rendono edotti del conflitto, esistente nel regno del Dragone, tra i poteri pubblici e i colossi produttivi, bensì contenenti partecipazioni sostanziose di investitori stranieri. Il Dragone si morde la coda? Il Dragone possiede un bel po' del debito pubblico americano. L'intricata matassa forse garantisce che la lotta fatta di mosse e contromosse è soggetta a un freno, e la pace sopravviverà.
  Tuttavia la matassa è ben più vasta, si estende alla Russia, al Vicino Oriente, all'Africa e, prima o poi, chissà? anche al Giappone. Non sono certo rose e fiori per Washington, il cuore dell'ingiustizia sociale, il centro da cui emana l'ignominia delle perversioni legalizzate. Ma donde verranno rose e fiori che coprano la terra?
  In tanto garbuglio, evidentemente una rinascita sarebbe possibile, come per il passato, solo in un'area circoscritta, tirata fuori dai tentacoli caccosi e zuccherati, terragni e sodomitici, anche a prezzo dell'orgogliosa autarchia.
  Finché i migliori pubblicisti di fogli diffusi non sanno da che parte stia il cielo azzurro, il cielo di Dio e dell'onore, la speranza finisce nel vicolo-sentina.

Piero Nicola

   

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