In attesa della agognata riabilitazione di
Julius Evola, gli esuli dalla cripto-destra (cripto nel senso di sepolta)
incensano la curiosa triade Maometto, René Guénon & Martin Heidegger.
Insieme
con il guénonismo adelphiano, fra i fantasmi della destra defunta / spurgante
corre a perdifiato un allucinato, germanico apprezzamento dell'islam de
noantri.
Tra le righe
melanconiche e oltre tombali della
liturgia neodestra, squilla la rievocazione dei camerati maomettani
combattenti nell'esercito del III Reich.
Intanto, sopra
la polvere esoterica, sollevata dalla corsa dei replicanti nel deserto,
fiammeggiano i labari dell'acrobazia dietrologica, sui quali sta scritto che la
proverbiale mitezza islamica è stata inquinata dai pupari americani,
colpevoli di aver armato la instabile psiche di alcuni falsi seguaci del
"profeta", al fine di rafforzare il loro potere sul mondo.
Una
fratta verità risiede purtroppo nella vicenda delle armi incautamente
consegnate dagli americani ai guerriglieri afgani, in rivolta contro gli
occupanti sovietici. Se non che è del tutto inverosimile la tesi che contempla
il passaggio da una mossa militare, gravida di sciagure, perché dettata da una
impulsiva e cieca avversione all'Unione sovietica, a un progetto strategico
inteso a suscitare la rivoluzione islamica da allora in atto contro
l'Occidente.
L'islam
guerrigliero, americanizzato ed ebraicizzato, che falsifica e corrompe l'islam
propriamente detto è una leggenda metropolitana, da osteria gnostica
frequentata, da dualisti urlanti.
La
proverbiale stupidità degli americani, in ultima analisi, è superata dai
teorici della defunta / cinerea destra, i quali contemplano un islam
intrinsecamente saggio, giusto e pacifico e un islam alterato e corrotto dal
pensiero diffuso dai servizi segreti occidentali.
La
bufala destra corre a perdifiato nelle prateria dell'esoterismo, pascolo verde
come il vessillo del profeta, prato frequentato da iniziati, che coprono
con i turbanti i loro conturbanti abbagli. Concimate dalle ceneri della destra
gaucciana, fioriscono allucinazioni che mettono in scena maomettani in veste di
controrivoluzionari piissimi. nemici originali e irriducibili
dell'eversione talmudica
Ora
agli uditori del delirio destro si può rammentare, senza temere
smentita, che il conflitto arabo-islamico è un fatto recente, tuttavia non
sufficiente a cancellare la lontana, conclamata origine talmudica ed ereticale
della pseudo teologia di Maometto.
L'invincibile
ignoranza dei neodestri non giustifica l'oblio della verità sulle origini
dell'islam, ossia le lezioni impartite da un rabbino eterodosso al giovane apprendista
Maometto.
Alla
fine degli anni Cinquanta, un eminente studioso dell’Islam, il padre domenicano
Théry, pubblicò, firmandolo con lo pseudonimo Hanna Zacharias, un saggio, “Vrai Mohammed et faux Coran ”, che ha dimostrato, senza lasciare ombra di dubbio,
la derivazione del fatalismo a sfondo pessimistico e violento, che sta alla
base della teologia di Maometto,
dalle elucubrazioni eterodosse di cristiani eretici e da talmudisti eterodossi,
animati da una convergente, fanatica avversione al Dio dell'Antico e del Nuovo
Testamento.
L'odio
islamico nei confronti degli infedeli, ha infatti origine dalle dottrine
ereticali, che contemplavano l'irriducibile opposizione dei veri spirituali (pneumatici,
nel linguaggio gnostico) e gli infedeli, animali parlanti da asservire
alla punitiva ferocia islamica.
La
passione islamica a destra, quando non è dettata dalla pura stupidità,
ha origine dalla falsa teologia, esattamente dallo gnosticismo che Guénon, con
l'aiuto di Evola, ha fatto circolare in ambienti intossicati dal massone Arturo
Reghini. Ambienti che hanno generato la destra allucinata, che pone la
candidatura (fortunatamente spettrale) al ruolo di futuro partito dei
collaborazionisti con gli invasori islamici e con i loro ecumenici
tirapiedi.
Piero Vassallo
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