sabato 28 febbraio 2015

Note sulla resistenza di Matteo Salvini all'immigrazione selvaggia

 La Lega di Matteo Salvini promuove e conduce, insieme con i movimenti della destra radicale, una ferma e ragionevole opposizione alla politica pseudo umanitaria del governo italiano, responsabile di una scelta demagogica che sta facilitando l'immigrazione di stranieri dall'incerta identità e dalla oscura intenzione.
 Quantunque apprezzabile, l'opposizione di Salvini manifesta, purtroppo, i limiti di una proposta finalizzata a risolvere una emergenza infelicemente gestita dal governo Renzi ma  causata dalla pesante crisi demografica, ossia dall'allarmante discesa della popolazione italiana sotto la soglia di sostituzione.
 L'immigrazione è la infelice e drammatica risposta alla galoppante denatalità causata dalle disgraziate e infami leggi proposte, negli anni del ruggente delirio sessantottino, dal duo lib-lab Fortuna & Baslini e approvate dall'ignavia dei c. d. moderati. 
 Non è possibile contrastare efficacemente la sgangherata logica immigrazionista senza risalire alle sue nascoste cause - diminuzione e invecchiamento della popolazione italiana - e senza proporre adeguate contromisure, cioè leggi (di segno opposto per diametro a quelle dettate dal vaneggiamento sessantottino) a sostegno delle famiglie italiane.
 Per avviare un'azione finalizzata a sostenere le famiglie italiane occorre fare chiarezza sul dubbio contributo offerto dai vaghi frammenti di una destra inquinata dalle suggestioni del pensiero iniziatico/magico procedente nella direzione malthusiana indicata dai necrofili, che occupano i vertici del potere finanziario. 
 Purtroppo la cultura della destra è largamente inquinata dal pensiero di Julius Evola, un autore che ha condiviso e quasi anticipato gli argomenti terroristici dei neo-malthusiani.
 Discepolo di Reghini e di Guénon, Evola, nel 1952 osservava, con spavento e orrore, la crescita della popolazione mondiale e affermava: "ci troviamo al cospetto di una fiumana che avanza ingrossandosi  sempre di più con l'effetto di acutizzare crisi e disordini di ogni specie" [1].
 Nel 1952 Evola, capovolgendo la verità oggi sotto gli occhi di tutti, scriveva, nel saggio citato che "fra i fattori del disordine e della crisi dei tempi moderni, oltre a quelli dovuti a processi di sovversione ... ve ne sono altri aventi un carattere naturale e che hanno un'efficacia solo perché l'uomo non prende posizione di fronte ad essi. Un fattore particolarmente importante di questo secondo genere è costituito dall'incremento della popolazione".
 Di qui una tesi che anticipa le idee malthusiane della banca felice: "Non vi è dubbio che ove fosse possibile ricondurre il mondo alla densità di popolazione che si aveva tre secoli fa conservando il grado attuale di civiltà materiale le questioni sociali ed economiche che travagliano i popoli di oggi si renderebbero pressoché irrilevanti".
 Mescolate alle oscure verità della destra evoliana le buone ragioni di Matteo Salvini scendono al livello di una protesta circolante su se stessa.

Piero Vassallo
 




[1]             Cfr. Gli uomini e le rovine, a cura di Tommaso Passa, edizioni dell'Ascia, Roma 1952, pag. 207.

1 commento:

  1. ma tutto questo: follia sessantottina e immigrazione a valanga, non fanno parte di uno stesso disegno???

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