giovedì 12 febbraio 2015

Cinque stelle filanti in un cielo di cartapesta: la guerra dei pupi

Credenti nella resistenza della invalicabile barriera, che la cultura dei lumi immortali avrebbe alzato tra pensiero e azione, i custodi dei sacri princìpi democratici, nelle loro nobili carte, hanno stabilito la liceità del de-lirio.
 Di qui l'umoristico rispetto che corre obbligatoriamente nel saggio, che Bruno Tomasich dedica al pensiero a cinque stelle. Il vetriolo è nella  sua penna, ma Tomasich non lo rovescia sull'ideologia cibernetica, che Gianroberto Casaleggio ha lanciato in un'audace, velocissima corsa fuori solco, il cui pungente nome - prima che trionfasse il vocabolario buonista - era delirium.
 La civile ironia di Tomasich è stampata nelle copie di un libro GUERRIERI DI CARTAPESTA. La guerra dei pupi (Edizioni Tabula fati), che diffonde l'ostinato profumo dell'inchiostro, steso da Marco Solfanelli sugli infaticabili torchi della sua casa editrice.
 La velocità, osserva rispettosamente Tomasich, è l'anima della politica elettronica, che corre su internet, dove le bufale sono la normalità: "è molto più facile manipolare l'opinione pubblica attraverso la rete che non non attraverso i metodi tradizionali, che richiedono la partecipazione dei sensi e, soprattutto, l'adeguamento della velocità d'informazione a quella del ragionamento, che è più umanamente lento e ha tempi legati alla velocità delle molecole neurotrasmettitrici e all'isteresi del segnale elettrico che percorre il cervello che non ha fili di rame e nemmeno i transistor al silicio della banda larga".
 [Se credessi nel valore dell'esperienza personale dovrei affermare che, nell'ironica definizione di Tomasich, è riflessa e specchiata l'inquietante/desolante immagine di un attempato neodestro/neopagano, noto per una sordida e onnivora sindrome, scientificamente detta intemperanza del rigattiere, che lo ha indotto ad appropriarsi del parolame pentastellato, onde incrementare un patrimonio mentale costituito da grigi scarabattoli e da desolate cianfrusaglie]. 
 Allegramente Tomasich, la cui opera fa seguito al devastante saggio di Roberto Dal Bosco, cita il prodigio pentastellato, che infiora un capitolo della mitologia intorno al qui pro quo: "nel 2009 Adam Wilson ... è diventato il primo al mondo a comunicare con il pensiero via internet: attraverso un encefalogramma ha inviato un messaggio a Twitter".
 Miracolo dell'ultra-scienza? E' stata inventata una macchina capace di risalire da un cartiglio clinico al pensato? Grillo e Casaleggio, detti anche Casagrillo, possiedono la pietra filosofale sognata da Calandrino?
 Sostiene ridendo Tomasich che Casaleggio e Grillo, in veste di Guido e Buffalmacco, sono caduti nella ridicola figura di Calandrino: "Si confonde il pensiero con un encefalogramma. Quest'ultimo ... non è che la registrazione dell'attività elettrica del cervello, che come tale non ha difficoltà a venire trasmessa attraverso la rete. Per essere trasmesso il pensiero deve essere tradotto in parole e ciò può essere solo opera della mente dell'uomo e nessuna macchina vi si potrà mai sostituire".
 Da sincero democratico, Tomasich evita il linguaggio aggressivo e ricorre all'ironia politicamente corretta: stabilito che la rete è simile a un'intelligenza artificiale, ammette, quasi a malincuore, che "ha anche la sua parte di ignoranza artificiale e questa mi richiama alla mente la frase di Ezra Pound: Esistono due tipi di ignoranza, che potremmo definire naturale e artificiale. Al momento attuale potrei dire che l'ignoranza artificiale è all'incirca l'ottantacinque per cento. Sembra che i Cinque Stelle si siano presi tutto quell'ottantacinque per cento".
 Di qui la perfetta svalutazione del pensiero tradizionale e del senso comune compiuta da Casaleggio e urlata da Grillo. Il programma dei Cinque Stelle contempla, infatti, un grande fratello elettronico, che comunica impulsi irrealistici: "La bontà del programma è l'elemento che non è più necessario. Contano i numeri dei contatti, i click, i video generati su YouTube".
 Ora la capacità di usare a proprio vantaggio la rete appartiene "a una personalità estroversa, superficiale nell'osservazione, che non ha troppo interesse ad approfondire, ma a cogliere gli aspetti più appariscenti". Consapevole che il potere si conquista suggestionando le menti deboli, Casaleggio ha trasformato Grillo in araldo di un progetto che contempla la traduzione comica del cupo delirio in uscita dalla disinformazione diffusa dagli ecologisti estremi. Tomasich osserva al proposito che mentre  condivide l'ingenua dottrina di Paul Hawken, "il quale pensa che l'energia fotovoltaica ed eolica siano siano pulite e si facciano senza carbone e petrolio", Grillo dimentica la verità stabilita da un vero scienziato, James Ephraim Lovelock, il quale ha dimostrato che "solo l'energia nucleare può fermare il riscaldamento globale".
 I fumi alzati dalla demenziale casta malthusiana nascondono al duo Casaleggio-Grillo (e non soltanto a loro, purtroppo) una notizia comunicata agli alunni della media inferiore: il tramonto delle nazioni inizia dal calo delle nascite.
 Un illustre teologo italiano, il compianto don Dario Composta, ha pubblicato un illuminante saggio sul rifiuto della maternità e la crescita esponenziale della sodomia bisex quali cause del tramonto della potenza spartana.
 Un analogo giudizio si può facilmente applicare alla decadenza dell'impero romano e dell'impero bizantino. Per non parlare del piede argilloso (fangoso) della turpe potenza americana.
 Nel doveroso rispetto della qualunque ideologia circolante nella società democratica post-moderna, sembra lecito insinuare un paragone tra l'ideologia maltusiana, professata dai cinque stelle, e i disturbi (fisici o mentali) che impediscono o sconsigliano la procreazione.
 Fra i tanti disturbi oggi emerge il delirio sessantottino. L'avanguardista Elémire Zolla ha sostenuto che l’ultimo orizzonte della rivoluzione è la teologia gnostica di Marcione. “L’omosessuale Marcione [1], infatti concepì e fondò “una Chiesa di celibi, che affamano il mondo privandolo del seme. La chiesa di Marcione vuole distruggere il mondo” [2].
 L'ideologia da palcoscenico, urlata da Grillo è la medesima che è sussurrata nelle cripte della banca iniziatica/castrante, dove si radunano i banditori di un'utopia ecologica/edenica contemplante la riduzione del mondo alla spettrale minoranza dei ricchi felici. 

 Piero Vassallo





[1] Marcione (Sinope circa 85 – Roma 165) è l’ispiratore di un vasto movimento di fanatici neopagani intesi a respingere l’Antico Testamento e purificare il Nuovo Testamento eliminando qualunque riferimento al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
[2] Cfr. Discesa all’Ade e resurrezione, Adelphi, Milano 2002, pag. 124.

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