Credenti nella resistenza della invalicabile
barriera, che la cultura dei lumi immortali avrebbe alzato tra pensiero e
azione, i custodi dei sacri princìpi democratici, nelle loro nobili carte,
hanno stabilito la liceità del de-lirio.
Di qui
l'umoristico rispetto che corre obbligatoriamente nel saggio, che Bruno
Tomasich dedica al pensiero a cinque stelle. Il vetriolo è nella sua penna, ma Tomasich non lo rovescia
sull'ideologia cibernetica, che Gianroberto Casaleggio ha lanciato in
un'audace, velocissima corsa fuori solco, il cui pungente nome - prima che
trionfasse il vocabolario buonista - era delirium.
La
civile ironia di Tomasich è stampata nelle copie di un libro GUERRIERI DI CARTAPESTA. La guerra dei pupi (Edizioni Tabula fati), che diffonde
l'ostinato profumo dell'inchiostro, steso da Marco Solfanelli sugli
infaticabili torchi della sua casa editrice.
La
velocità, osserva rispettosamente Tomasich, è l'anima della politica
elettronica, che corre su internet, dove le bufale sono la normalità:
"è molto più facile manipolare l'opinione pubblica attraverso la rete
che non non attraverso i metodi tradizionali, che richiedono la partecipazione
dei sensi e, soprattutto, l'adeguamento della velocità d'informazione a quella
del ragionamento, che è più umanamente lento e ha tempi legati alla velocità
delle molecole neurotrasmettitrici e all'isteresi del segnale elettrico che
percorre il cervello che non ha fili di rame e nemmeno i transistor al silicio
della banda larga".
[Se credessi nel
valore dell'esperienza personale dovrei affermare che, nell'ironica definizione
di Tomasich, è riflessa e specchiata l'inquietante/desolante immagine di un
attempato neodestro/neopagano, noto per una sordida e onnivora sindrome,
scientificamente detta intemperanza del rigattiere, che lo ha indotto ad
appropriarsi del parolame pentastellato, onde incrementare un patrimonio
mentale costituito da grigi scarabattoli e da desolate cianfrusaglie].
Allegramente
Tomasich, la cui opera fa seguito al devastante saggio di Roberto Dal Bosco,
cita il prodigio pentastellato, che infiora un capitolo della mitologia intorno
al qui pro quo: "nel 2009 Adam Wilson ... è diventato il primo al mondo
a comunicare con il pensiero via internet: attraverso un encefalogramma ha
inviato un messaggio a Twitter".
Miracolo
dell'ultra-scienza? E' stata inventata una macchina capace di risalire da un
cartiglio clinico al pensato? Grillo e Casaleggio, detti anche Casagrillo,
possiedono la pietra filosofale sognata da Calandrino?
Sostiene
ridendo Tomasich che Casaleggio e Grillo, in veste di Guido e Buffalmacco, sono
caduti nella ridicola figura di Calandrino: "Si confonde il pensiero
con un encefalogramma. Quest'ultimo ... non è che la registrazione
dell'attività elettrica del cervello, che come tale non ha difficoltà a venire
trasmessa attraverso la rete. Per essere trasmesso il pensiero deve essere
tradotto in parole e ciò può essere solo opera della mente dell'uomo e nessuna
macchina vi si potrà mai sostituire".
Da sincero democratico,
Tomasich evita il linguaggio aggressivo e ricorre all'ironia politicamente
corretta: stabilito che la rete è simile a un'intelligenza artificiale,
ammette, quasi a malincuore, che "ha anche la sua parte di ignoranza
artificiale e questa mi richiama alla mente la frase di Ezra Pound: Esistono
due tipi di ignoranza, che potremmo definire naturale e artificiale. Al momento
attuale potrei dire che l'ignoranza artificiale è all'incirca l'ottantacinque
per cento. Sembra che i Cinque Stelle si siano presi tutto
quell'ottantacinque per cento".
Di qui
la perfetta svalutazione del pensiero tradizionale e del senso comune compiuta
da Casaleggio e urlata da Grillo. Il programma dei Cinque Stelle contempla,
infatti, un grande fratello elettronico, che comunica impulsi irrealistici:
"La bontà del programma è l'elemento che non è più necessario. Contano
i numeri dei contatti, i click, i video generati su YouTube".
Ora la capacità di
usare a proprio vantaggio la rete appartiene "a una personalità
estroversa, superficiale nell'osservazione, che non ha troppo interesse ad
approfondire, ma a cogliere gli aspetti più appariscenti". Consapevole
che il potere si conquista suggestionando le menti deboli, Casaleggio ha
trasformato Grillo in araldo di un progetto che contempla la traduzione comica
del cupo delirio in uscita dalla disinformazione diffusa dagli ecologisti
estremi. Tomasich osserva al proposito che mentre condivide l'ingenua dottrina di Paul Hawken,
"il quale pensa che l'energia fotovoltaica ed eolica siano siano pulite
e si facciano senza carbone e petrolio", Grillo dimentica la verità
stabilita da un vero scienziato, James Ephraim Lovelock, il quale ha dimostrato
che "solo l'energia nucleare può fermare il riscaldamento
globale".
I fumi
alzati dalla demenziale casta malthusiana nascondono al duo Casaleggio-Grillo
(e non soltanto a loro, purtroppo) una notizia comunicata agli alunni della
media inferiore: il tramonto delle nazioni inizia dal calo delle nascite.
Un
illustre teologo italiano, il compianto don Dario Composta, ha pubblicato un
illuminante saggio sul rifiuto della maternità e la crescita esponenziale della
sodomia bisex quali cause del tramonto della potenza spartana.
Un
analogo giudizio si può facilmente applicare alla decadenza dell'impero romano
e dell'impero bizantino. Per non parlare del piede argilloso (fangoso) della
turpe potenza americana.
Nel
doveroso rispetto della qualunque ideologia circolante nella società
democratica post-moderna, sembra lecito insinuare un paragone tra l'ideologia
maltusiana, professata dai cinque stelle, e i disturbi (fisici o
mentali) che impediscono o sconsigliano la procreazione.
Fra i
tanti disturbi oggi emerge il delirio sessantottino. L'avanguardista Elémire
Zolla ha sostenuto che l’ultimo orizzonte della rivoluzione è la teologia
gnostica di Marcione. “L’omosessuale
Marcione” [1],
infatti concepì e fondò “una Chiesa
di celibi, che affamano il mondo privandolo del seme. La chiesa di Marcione
vuole distruggere il mondo” [2].
L'ideologia
da palcoscenico, urlata da Grillo è la medesima che è sussurrata nelle cripte
della banca iniziatica/castrante, dove si radunano i banditori di un'utopia
ecologica/edenica contemplante la riduzione del mondo alla spettrale minoranza
dei ricchi felici.
Piero Vassallo
[1] Marcione (Sinope
circa 85 – Roma 165) è l’ispiratore di un vasto movimento di fanatici neopagani
intesi a respingere l’Antico Testamento e purificare il Nuovo Testamento
eliminando qualunque riferimento al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
[2] Cfr. Discesa all’Ade e resurrezione, Adelphi,
Milano 2002, pag. 124.
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