Il compianto saggista Sandro Sandri mi convocò
per aggiornarmi sui suoi studi intorno al delirio sodomitico in cammino verso
il potere.
-Ho una notizia che può rafforzare il suo
saggio sui progressi della culocrazia in una città progressista. Venga al bar
della piazzetta, domattina, all'ora dell'aperitivo.
Correvano
gli euforici anni Ottanta e la città, in odore di benessere da debito pubblico,
era investita da un flusso internazionale di meretrici e ruffiani.
Davanti
al bar del centro storico genovese, dove l'illustre giornalista e poeta mi
attendeva fumando un Garibaldi, circolavano meretrici anoressiche e muscolosi
paraninfi.
L'eloquio
forbito e il forte sapore delle confidenze del mio ospite compensavano
l'umiliante malinconia dell'antica piazzetta.
- Nelle situazioni scabrose il rispetto è
opportuno. Guai a chi lo contamina con parole inopportune, esordì il Sandri.
Dopo un pausa fumante:
-Sia casto il parlare.
Nei
suoi occhi era acceso il lume del doppio senso.
-Ad esempio?
-Ad esempio nelle situazioni sorprendenti
convien essere riservati.
-Non mi tenga sulle spine, dottor Sandri. Di
quale sorpresa si tratta.
-Una sorpresa sessuale...
-Di che genere?
-Un genere in ascesa. La moglie di un noto
progressista locale [il Sandri fece un nome autorevole, che non ardisco
ripetere] entrando in casa di soppiatto vide il marito in intimo colloquio con
un giovane ignudo. Una situazione da film hollywoodiano.
A
questo punto del racconto, il Sandri si fece serio, assumendo quell'espressione
pensosa e professorale che i suoi conoscenti e ammiratori non possono
dimenticare.
- La moglie era impietrita. Per un attimo le
sembrò opportuno tacere e fuggire. Indossare il soprabito in silenzio e in
silenzio uscire per sempre dall'appartamento. Sua proprietà, peraltro.
-Invece?
-Bisogna capire l'imbarazzo causato da certe
circostanze. Si tratta di situazioni nelle quali la confusione, la vergogna e
la paura urgono in gola e pretendono di uscire all'aperto, ad ogni costo. Lei capisce?
Non si dovrebbe mai entrare in una scena imbarazzante, ma quando ci si trova
casualmente il grido è d'obbligo. Il silenzio è impossibile, davanti ad una
scena pederastica svelata. Infatti il marito infedele non seppe trattenere i
pensieri che tormentavano le sue corde vocali. Ed uscì in un'esclamazione
devastante: Non devi pensare male.
-E la moglie?
-La buffa invocazione agì come un terapeutico
schiaffo. Riscuotendosi la signora trovò la forza di dichiarare che non pensava
male, non giudicava l'attività eterodossa, ma lui, il marito, doveva fare
presto a rivestirsi e ad uscire insieme con l'occasionale compagno, perché
questa era la penultima volta che la vedeva in veste di moglie. L'ultimo
incontro era fissato davanti al giudice addetto alle separazioni.
-Una storia squallida, dissi.
Ci fu
una pausa silenziosa. Sandri rimuginava in cuor suo.
-Il silenzio è un'impresa difficile,
sentenziò. Gli uomini parlano. Purtroppo. Sostiene Raffaele Perrotta che il
potere di parola è incontinente.
-Non si deve pensare male...
Sandri
si fece serio.
-Non stavo pensando al sodomita svelato.
Pensavo ai Savoia.
-I Savoia?
-Non si tratta di pederastia diretta.
Probabilmente il vizio di Umberto era una calunnia. La violazione del silenzio
che sto per narrarle è l'antefatto della sodomia propriamente detta.
-Ovvero...
-La debolezza di carattere. Parente stretta
della fragilità femminile. Il genovese buliccismo, parola discendente
dal latino debilis. In Italia la sodomia ultimamente accettata e
venerata ha origine da un episodio di bulicceria.
-Quale episodio?
-Il 5 settembre del 1943, Vittorio Emanuele
III e Pietro Badoglio, convocarono segretamente in Roma due generali americani,
ai quali esposero un piano inteso a por fine alla guerra: uno sbarco di
paracadutisti alleati, finalizzato a costituire, insieme con l'esercito
italiano, una ferrea cerniera che avrebbe isolato e imbottigliato i tedeschi
che contrastavano gli alleati in Basilicata.
-In Basilicata c'erano anche soldati italiani.
-Un trascurabile dettaglio, secondo il capo
del governo.
-Tuttavia in quei giorni i soldati italiani
non sapevano che gli americani erano i liberatori... La battaglia di Gela, ad
esempio...
-Lasci perdere le storiche sottigliezze,
intimò il Sandri. E riprese la narrazione dei fatti:
-I generali americani si aggirarono nella
campagna romana, intervistarono militari italiani di alto e medio grado. E alla
fine capirono che non tutti gli italiani erano pronti a costruire la
"cerniera" antitedesca. L'onore purtroppo ha segreti che la ragion
di stato ignora. Gli emissari statunitensi si congedarono quatti quatti e
fecero ritorno alla loro base. Il generale Eisenhower, letto il loro rapporto,
opinando e sospettando che il re e Badoglio tentennassero, pensò di metterli
davanti al fatto compiuto. Di qui la riflessione sull'opportunità di diffondere
in anticipo (sulle onde radiofoniche della squillante Voce dell'America) la
notizia dell'avvenuta firma dell'armistizio a Cassibile.
-Un atto intempestivo e forse sleale.
-La lealtà americana..., Sandri sorrideva
sardonicamente.
-La lealtà, dissi, è un obbligo per i soldati.
-Lasci perdere la lealtà dei bombardieri
americani e senta il seguito della mia storia. L'ambasciatore tedesco a Roma,
allarmato dalle notizie in circolazione, corse a Villa Ada, residenza di
Vittorio Emanuele III per chiedere una secca smentita della voce sulla resa
italiana. E il re d'Italia, quasi anticipando la risposta del coniuge sodomita,
del quale le ho appena narrato la triste vicenda, disse al tedesco che non era
il caso di pensare male: L'Italia continuava la guerra al fianco
dell'alleato tedesco.
- Pensar male, Vittorio Emanuele III
usò le parole del sodomita in castagna?
-Proprio quelle. Un'ora più tardi la radio
americana diffuse la notizia della resa italiana. Immediatamente il re e
Badoglio, prede del panico, convocarono il consiglio della corona. Una proposta
affrettata recitava: occorre che un rappresentante del governo si rechi
immediatamente all'ambasciata tedesca, smentisca la notizia dell'armistizio e
dichiari che l'esercito italiano continua la guerra a fianco dell'alleato.
Lealmente.
-Lealmente? Il re aveva perso la testa?
-Per perderla bisogna averla una testa.
Comunque la soluzione all'ordine del giorno fu giudicata inattuabile. Gli
alleati erano i possesso di carte compromettenti. Pertanto si decise di
procedere.
-In quale direzione?
-La fuga, naturalmente.
-E i tedeschi?
-La ragione che persuase i tedeschi circa
l'opportunità di permettere il viaggio del re e di Badoglio da Roma a Pescare è
sconosciuta. Conosciuta invece è l'eroica intenzione del principe Umberto di
rimanere a Roma per guidare la guerra contro i tedeschi invasori. Se non che la
mamma, la regina Elena disse al principe: Bepo non andare, i tedeschi i te
massu [i tedeschi ti ammazzano].
- E la sodomia?
- Il mammismo è un vizio antifascista,
praticato e onorato dai vincitori americani, concluse Sandri. La regina Elena
fu la prima italiana a pensare in inglese. L'obbedienza mammista del principe
Umberto fu il preambolo del movimento pederastico. Peraltro, che cosa si può
dire d'altro sulla sodomia - dopo
che Malaparte ha dimostrato che la guerra è stata vinta dai pederasti a stelle
e strisce?
Piero Vassallo
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