lunedì 18 maggio 2015

Il silenzio è d'oro, la sodomia è di platino

Il compianto saggista Sandro Sandri mi convocò per aggiornarmi sui suoi studi intorno al delirio sodomitico in cammino verso il potere.
-Ho una notizia che può rafforzare il suo saggio sui progressi della culocrazia in una città progressista. Venga al bar della piazzetta, domattina, all'ora dell'aperitivo.
 Correvano gli euforici anni Ottanta e la città, in odore di benessere da debito pubblico, era investita da un flusso internazionale di meretrici e ruffiani.
 Davanti al bar del centro storico genovese, dove l'illustre giornalista e poeta mi attendeva fumando un Garibaldi, circolavano meretrici anoressiche e muscolosi paraninfi.
 L'eloquio forbito e il forte sapore delle confidenze del mio ospite compensavano l'umiliante malinconia dell'antica piazzetta.
- Nelle situazioni scabrose il rispetto è opportuno. Guai a chi lo contamina con parole inopportune, esordì il Sandri.
Dopo un pausa fumante:
-Sia casto il parlare.
 Nei suoi occhi era acceso il lume del doppio senso.
-Ad esempio?
-Ad esempio nelle situazioni sorprendenti convien essere riservati.
-Non mi tenga sulle spine, dottor Sandri. Di quale sorpresa si tratta.
-Una sorpresa sessuale...
-Di che genere?
-Un genere in ascesa. La moglie di un noto progressista locale [il Sandri fece un nome autorevole, che non ardisco ripetere] entrando in casa di soppiatto vide il marito in intimo colloquio con un giovane ignudo. Una situazione da film hollywoodiano.
 A questo punto del racconto, il Sandri si fece serio, assumendo quell'espressione pensosa e professorale che i suoi conoscenti e ammiratori non possono dimenticare.
- La moglie era impietrita. Per un attimo le sembrò opportuno tacere e fuggire. Indossare il soprabito in silenzio e in silenzio uscire per sempre dall'appartamento. Sua proprietà, peraltro.
-Invece?
-Bisogna capire l'imbarazzo causato da certe circostanze. Si tratta di situazioni nelle quali la confusione, la vergogna e la paura urgono in gola e pretendono di uscire all'aperto, ad ogni costo. Lei capisce? Non si dovrebbe mai entrare in una scena imbarazzante, ma quando ci si trova casualmente il grido è d'obbligo. Il silenzio è impossibile, davanti ad una scena pederastica svelata. Infatti il marito infedele non seppe trattenere i pensieri che tormentavano le sue corde vocali. Ed uscì in un'esclamazione devastante: Non devi pensare male.
-E la moglie?
-La buffa invocazione agì come un terapeutico schiaffo. Riscuotendosi la signora trovò la forza di dichiarare che non pensava male, non giudicava l'attività eterodossa, ma lui, il marito, doveva fare presto a rivestirsi e ad uscire insieme con l'occasionale compagno, perché questa era la penultima volta che la vedeva in veste di moglie. L'ultimo incontro era fissato davanti al giudice addetto alle separazioni.
-Una storia squallida, dissi.
 Ci fu una pausa silenziosa. Sandri rimuginava in cuor suo.
-Il silenzio è un'impresa difficile, sentenziò. Gli uomini parlano. Purtroppo. Sostiene Raffaele Perrotta che il potere di parola è incontinente.
-Non si deve pensare male...
  Sandri si fece serio.
-Non stavo pensando al sodomita svelato. Pensavo ai Savoia.
-I Savoia?
-Non si tratta di pederastia diretta. Probabilmente il vizio di Umberto era una calunnia. La violazione del silenzio che sto per narrarle è l'antefatto della sodomia propriamente detta.
-Ovvero...
-La debolezza di carattere. Parente stretta della fragilità femminile. Il genovese buliccismo, parola discendente dal latino debilis. In Italia la sodomia ultimamente accettata e venerata ha origine da un episodio di bulicceria.
-Quale episodio?
-Il 5 settembre del 1943, Vittorio Emanuele III e Pietro Badoglio, convocarono segretamente in Roma due generali americani, ai quali esposero un piano inteso a por fine alla guerra: uno sbarco di paracadutisti alleati, finalizzato a costituire, insieme con l'esercito italiano, una ferrea cerniera che avrebbe isolato e imbottigliato i tedeschi che contrastavano gli alleati in Basilicata.
-In Basilicata c'erano anche soldati italiani.
-Un trascurabile dettaglio, secondo il capo del governo.
-Tuttavia in quei giorni i soldati italiani non sapevano che gli americani erano i liberatori... La battaglia di Gela, ad esempio...
-Lasci perdere le storiche sottigliezze, intimò il Sandri. E riprese la narrazione dei fatti:
-I generali americani si aggirarono nella campagna romana, intervistarono militari italiani di alto e medio grado. E alla fine capirono che non tutti gli italiani erano pronti a costruire la "cerniera" antitedesca. L'onore purtroppo ha segreti che la ragion di stato ignora. Gli emissari statunitensi si congedarono quatti quatti e fecero ritorno alla loro base. Il generale Eisenhower, letto il loro rapporto, opinando e sospettando che il re e Badoglio tentennassero, pensò di metterli davanti al fatto compiuto. Di qui la riflessione sull'opportunità di diffondere in anticipo (sulle onde radiofoniche della squillante Voce dell'America) la notizia dell'avvenuta firma dell'armistizio a Cassibile.
-Un atto intempestivo e forse sleale.
-La lealtà americana..., Sandri sorrideva sardonicamente.
-La lealtà, dissi, è un obbligo per i soldati.
-Lasci perdere la lealtà dei bombardieri americani e senta il seguito della mia storia. L'ambasciatore tedesco a Roma, allarmato dalle notizie in circolazione, corse a Villa Ada, residenza di Vittorio Emanuele III per chiedere una secca smentita della voce sulla resa italiana. E il re d'Italia, quasi anticipando la risposta del coniuge sodomita, del quale le ho appena narrato la triste vicenda, disse al tedesco che non era il caso di pensare male: L'Italia continuava la guerra al fianco dell'alleato tedesco.
- Pensar male, Vittorio Emanuele III usò le parole del sodomita in castagna?
-Proprio quelle. Un'ora più tardi la radio americana diffuse la notizia della resa italiana. Immediatamente il re e Badoglio, prede del panico, convocarono il consiglio della corona. Una proposta affrettata recitava: occorre che un rappresentante del governo si rechi immediatamente all'ambasciata tedesca, smentisca la notizia dell'armistizio e dichiari che l'esercito italiano continua la guerra a fianco dell'alleato. Lealmente.
-Lealmente? Il re aveva perso la testa?
-Per perderla bisogna averla una testa. Comunque la soluzione all'ordine del giorno fu giudicata inattuabile. Gli alleati erano i possesso di carte compromettenti. Pertanto si decise di procedere.
-In quale direzione?
-La fuga, naturalmente.
-E i tedeschi?
-La ragione che persuase i tedeschi circa l'opportunità di permettere il viaggio del re e di Badoglio da Roma a Pescare è sconosciuta. Conosciuta invece è l'eroica intenzione del principe Umberto di rimanere a Roma per guidare la guerra contro i tedeschi invasori. Se non che la mamma, la regina Elena disse al principe: Bepo non andare, i tedeschi i te massu [i tedeschi ti ammazzano].
- E la sodomia?

- Il mammismo è un vizio antifascista, praticato e onorato dai vincitori americani, concluse Sandri. La regina Elena fu la prima italiana a pensare in inglese. L'obbedienza mammista del principe Umberto fu il preambolo del movimento pederastico. Peraltro, che cosa si può dire d'altro sulla sodomia  - dopo che Malaparte ha dimostrato che la guerra è stata vinta dai pederasti a stelle e strisce?

Piero Vassallo

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