domenica 11 gennaio 2015

GLI ECOLOGISTI (di Piero Nicola)

Ambientalisti, elettori verdi e animalisti sono tra le categorie di persone più incredibili, più incomprensibili. A ben vedere, simboleggiano l’incongruenza dell’uomo postmoderno.
  Essi cadono dalle nuvole se corrughiamo una fronte perplessa davanti al loro amore per la Natura. Vanno fieri d’esserne gli spasimanti viscerali. Si battono accoratamente, col tempo e i mezzi di cui dispongono, perché alberi e praterie siano sottratti all’asfalto e al cemento, per la purezza delle acque e dell’aria, per la bonifica dei terreni contaminati. Si deve a loro la diffusione degli alimenti ecologici, derivati da coltivazioni esenti da prodotti chimici. Prediligono le medicine composte di sostanze vegetali, quasi che la cicuta e l’amanita falloide siano entrate nel Regno delle piante di straforo e per dispetto.
  Diamoci un taglio: gli ecologisti, russoiani a ventiquattro carati, riducono a ombre melense i cantori dell’idillio e dell’Arcadia.
  Benché permeati di querula vena contestativa e di fastidioso sindacalismo, sarebbe temerario stare a petto a petto con loro avanzando riserve sulla limpidezza di cui si fregiano. Loro, che presentano denunce e partecipano ad azioni giudiziarie contro gli sporcaccioni e gli inquinatori! Loro, che corrono in soccorso dei villici ammorbati dalle discariche dei rifiuti! Loro, che ambirebbero  trovarsi al posto degli impavidi assaltatori delle navi baleniere!
  All’occorrenza, appoggiano le manifestazioni, i blocchi stradali, la resistenza alla forza pubblica, le sassaiole, le legnate, il lancio di molotov e gli incendi. Non tollerano che una ferrovia o un’autostrada sfregi il paesaggio, che prenda l’aire il rumoreggiamento di veicoli venefici. Non ammetterebbero neppure che gli antichi romani avessero necessità di gettare lastrici nei campi per costruire strade consolari. Che sopruso, fissare ponti e acquedotti nelle valli amene! Quali disturbatori del dio Pan, mediante il rotolio di carri e il trambusto di mercanti, di salmerie e marce legionarie! Quali calpestatori di terre verginelle, conquistatori di capanne ecologiche e velocemente biodegradabili, poi sostituite con opere in muratura! E come essi demolivano i monti, rodevano cave, miniere, per rifornire cantieri pulverulenti, officine fumanti!
  Perciò gli ecologisti tengono per Asterix e Obelix, hanno un debole per i barbari più barbari. Quelli sì, portavano rispetto alle silvestri divinità, alle celestiali atmosfere, anche se per mangiare dovevano andare a caccia, e per coprirsi usavano pelli e pellicce. Oh, le pellicce, di cui non c’è più alcun bisogno, formano un cruccio, che dà luogo a un impegno adorato e implacabile da parte dei paladini delle bestie! Purtroppo, il nobile esercizio venatorio promette di renderli attivi e virulenti ancora per lunghi anni.
  Ma dov’è la stranezza accennata sopra? Guarda caso, nelle loro fila pullulano e sono onorati coloro i quali maltrattano la natura, niente po’ po’ di meno che la natura eccelsa del corpo umano, e quindi la psiche ad esso concatenata. Ne fanno quello che loro aggrada, o pretendono sia dato di procedere così in nome della libertà, senza riguardo del credo che professano, della disciplina cui si sono consacrati. Abortisti, sodomiti palesi, manipolatori di fecondazioni e gestazioni umane, hanno posti di tutto riguardo nel movimento dei devoti alla Madre Terra.
  Essi non si oppongono alla sterilizzazione degli animali detti da compagnia, privati della funzione rigenerativa, come se la castrazione non alterasse il sistema ormonale e psichico; e si rallegrano che la scienza addormenti le bestie selvatiche per sverginare i loro corpi onde ovviare ai loro scompensi. Ciò scombina la fede naturalistica, toglie la maschera e il volto appare disegnato dalle convenienze senza onore, dagli infantili sentimentalismi, dalle malate immedesimazioni nel cane, nel gatto, nell’orso, nel tapiro, ecc.
  Un bambinello ineducato, non attinto dalla mentalità binaria, divaricata, biforcuta dei grandi conquisi dal naturismo, un frugoletto che ha giocato coi balocchi presi in soffitta, allevato da una fata antica, illeso nei suoi sentimenti, proverebbe ripugnanza allo spettacolo offerto dall’ambientalista che manomette i piani della Vita.
  Per colpa degli adulti che non osano mandare al diavolo certe famose donnicciole e certi professori, costoro continuano indisturbati a ipnotizzare i deboli, a toccare il cuore dei creduli, attribuendo una dignità umana agli animali; mentre, sbadati altrove, essi gustano succulente bistecche alla fiorentina. D’altro canto, l’ecologismo ha qualche sostanziosa responsabilità per le anemie e i deliqui di suggestionabili femminelle dedite alla penitenza vegetariana.
  Se non bastasse, questi naturisti, anche politicanti – che rifiniscono il giro delle superstizioni, per l’inquinamento delle anime, sino ad includere il nudismo nel superamento della vecchia morale – ci hanno privato di importanti arterie e infrastrutture, nonché di centrali nucleari, rendendo deficitaria la nostra energia, pur restando l’Italia esposta alle eventuali contaminazioni radioattive dello straniero confinante.


Piero Nicola

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